Come si riconosce l’argento?

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Cos’è l’argento

L’argento (il cui simbolo chimico è Ag) è un metallo nobile, noto per la sua duttilità che lo rende adattissimo a molteplici lavorazioni.

Il suo principale utilizzo è nella più conosciuta lega d’argento (il cosiddetto argento sterling) in cui il metallo è unito a una percentuale di rame del 7,5%.

La fortuna dell’argento ha origini antichissime che risalgono II secolo a.C. Le prime monete, invece, iniziano a comparire nel VII secolo, in Grecia.

Nel medioevo avvenne la definitiva diffusione, non solo attraverso le monete, ma anche con oggetti preziosi e argenterie domestiche realizzate per le famiglie più ricche.

Oggi la geografia dell’argento, almeno per quanto riguarda la produzione, si è spostata verso l’America latina. I principali produttori, infatti, sono il Messico, il Perù e, cambiando continente, la Cina.

Va detto che ben più della metà di tutta la produzione mondiale di argento deriva dalle estrazioni di rame, zinco e piombo.

Sono, infatti, pochi, le miniere dalle quali proviene solamente argento, la cui disponibilità è decisamente maggiore in qualità di prodotto secondario proveniente da altre estrazioni.

L’utilizzo dell’argento è oggi diffuso in diversi settori. Le sue proprietà di ottimo conduttore lo rendono adatto alle lavorazioni per il settore elettronico e nella fabbricazione di componenti per computer e cellulari.

Ricco anche lo sfruttamento dell’argento in funzione di agente battericida nei depuratori di acqua e nel settore dell’odontoiatria.

Monete e medaglie varie rappresentano circa il 20% della produzione e altrettanto “vale” il settore dei pezzi di arredamento e dei monili.

Nonostante queste percentuali, però, gli oggetti d’argento di uso comune, come posate, cornici e gioielli, sono per la gran parte delle persone i prodotti di argento più conosciuti.

L’argento nei gioielli

Per la produzione di preziosi, l’argento deve necessariamente essere legato ad altri metalli, in quanto risulterebbe troppo duttile se usato da solo.

La lega più utilizzata, come accennato in precedenza, è il cosiddetto argento 925, ovvero quello composto con un 7,5% di rame e, di conseguenza, il 92,5% di argento.

Vero è che, con il passare degli anni, l’usanza di regalare oggetti in argento è un po’ scemata: se fino a non molti anni fa, regalare, per esempio, un servizio di posate in argento a una coppia di sposi era una tradizione che difficilmente veniva disattesa, oggi regali così impegnativi sono meno frequenti.

Resiste, invece, la cornice d’argento, anche grazie al design che, tenendo fermo l’utilizzo di questo materiale, lo modella o lo reinterpreta secondo i dettami della moda e seguendo linee moderne e accattivanti.

Discorso analogo si può fare per i vassoi.

In un periodo di crisi, comunque, regalare un oggetto in argento può avere un duplice significato: oltre all’oggetto in sé, infatti, e all’utilizzo che se ne può fare, l’argento è un metallo che conserva un certo valore nel tempo e che, visto il suo largo impiego in tante lavorazioni industriali, è sempre molto richiesto dal mercato.

Il valore di questi oggetti, comunque, dipende molto dal livello della manifattura e dalla cura con cui è stato conservato e mantenuto.

Manutenzione dell’argento

Proprio la manutenzione è un aspetto fondamentale: l’argento, infatti, con il tempo tende a ossidare e scurirsi, perdendo la brillantezza che lo contraddistingue.

Per evitare o, perlomeno, rallentare questo processo, è bene non conservare gli oggetti in argento accanto a oggetti in legno che, con il tempo, alterano il colore del metallo, così come è meglio evitare l’esposizione diretta alle fonti di luce.

A livello di pulizia, invece, è utile strofinare gli oggetti in argento con un panno in microfibra, anche dopo averli lavati con il semplice sapone liquido.

Sul mercato esistono molti prodotti specifici per la pulizia, in genere utilizzabili sia per quanto riguarda gli oggetti, è bene ricordare che spesso questi prodotti sono a base d’acidi, è bene attenersi alle istruzioni per l’uso.

Un metodo “casalingo” efficace con i monili, è quello di realizzare un composto con dentifricio e succo di limone, da passare sull’oggetto, per lucidarlo, aiutandosi con una spazzola con setole morbide e flessibili, sarebbe consigliabile far effettuare una lucidatura professionale almeno una volta l’anno, per riportare l’oggetto allo splendore originale.

Come riconoscere l’argento

Sempre belli e ricercati, gli oggetti d’argento sono tra i souvenir che più spesso si portano a casa di ritorno da qualche viaggio. Non sempre, però, tutto quel che “luccica” ha effettivamente un valore.

Per quanto riguarda l’argento, alcuni fattori che si possono considerare sono le timbrature che devono essere riportate sugli oggetti.

In genere si possono trovare le scritte “925” e “800”, che corrispondono a due tipi di argento che si differenziano per la percentuale con cui si legano ad altri metalli.

Importante, per gli oggetti antichi, è anche la provenienza e la lavorazione. Logicamente, più il nome di chi ha realizzato l’oggetto è famoso, più il suo valore aumenta, indipendentemente (nel caso degli artisti più famosi e ricercati) se l’argento sia 925 o 800.

La cosa migliore e più sicura, comunque, è sempre quella di rivolgersi a un professionista del settore, come i compro oro e compro argento.