Smaltimento toner e rifiuti cartacei

eco box

eco boxNonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante, il consumo indiscriminato di carta stampata, e dunque di toner, continua a essere su livelli incredibilmente alti.

Per la precisione in Italia, ogni singolo anno, vengono consumate ben 350 milioni di cartucce, di cui soltanto il 10% viene in seguito ricaricato dalle aziende atte a tale compito, le quali, attraverso la rigenerazione, sono in grado di produrre soltanto poco meno di due milioni di toner annuali.

Stando alle leggi attualmente vigenti i toner sono da considerarsi dei rifiuti speciali, che devono essere condotti in una discarica o consegnati a un centro di recupero autorizzato.

Inoltre, per evitare le solite complesse burocrazie italiche, il Ministero dell’Ambiente, stando al decreto del 22 ottobre 2008, ha semplificato nettamente la procedura riguardante le cartucce esaurite di stampanti inkjet, a laser e ad aghi.

La semplificazione in questione, inerente sia la raccolta che il trasporto dei toner, seppur in quantità non superiori a 30 kg giornalieri, consiste nell’uso del documento di trasporto ex Dpr n.472 del 14/08/1996, che va a sostituire il formulario del Dlgs 152/2006, sfruttando gli ecologici imballaggi “eco box”.

Viene inoltre prevista una semplificazione nell’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali, per quanto riguarda quelle imprese di pulizia che trasportato tali rifiuti per conto di terzi, sempre però non superando la quota dei 30kg al giorno.

Tale semplificazione riguarda inoltre, grazie a un’estensione successiva, anche i trasportatori di toner ritenuti pericolosi per l’ambiente.

Come detto per l’operazione di raccolta e in seguito di trasporto devono essere adoperati gli “eco-box”, dunque un imballaggio che non sia pallettizzato, che devono essere completi sia di sigilli che coperchi, in grado dunque di impedire qualsiasi dispersione nociva di polveri o liquidi vari.

Questi box avranno delle dimensioni di 35 x 35 x 70 cm. Le cartucce ormai esaurite dovranno essere riposte nel proprio imballaggio, se lo si è conservato, o in quello della nuova cartuccia, se già se ne è comprata una sostitutiva.

Fatto questo si dovrà riporre il tutto nel box. Differente procedura invece riguarda i toner per fotocopiatrici che, prima del box, dovranno essere inseriti in buste di plastica non danneggiate, evitando qualsiasi dispersione.

Un agente potenzialmente pericoloso per questi prodotti è senza ombra di dubbio la luce e, in generale, il calore in quantità eccessive.

Proprio per questo il deposito delle box dovrà essere effettuato in luoghi asciutti, per nulla sottoposti a sbalzi di temperatura e al riparo dagli effetti di qualsiasi agente atmosferico.

Queste regole valgono soprattutto per le aziende addette alla raccolta, ma non per questo, in attesa che queste si presentino a casa, l’utente che deve disfarsi di vecchi toner e cartucce può contravvenire a queste.

In tal caso infatti si metterebbe a rischio l’integrità dei contenitori, rischiando di causare dispersioni nocive proprio mentre si tenta di far del bene all’ambiente.

Quando si passa alla rigenerazione ogni singola cartuccia dev’essere accuratamente controllata, così da verificare il suo stato e l’idoneità all’eventuale riuso.

Se il primo controllo va a buon fine allora si passa allo smontaggio, così da sfruttare nuovamente le varie parti meccaniche, a parte quelle ormai usurate che vengono eliminate.

I componenti ancora utili invece vengono ripuliti e rimessi in produzione, aggiungendo in seguito le sezioni usurate e rimosse e la polvere o l’inchiostro ormai consumati.

Dopo la classificazione, le cartucce devono essere frantumate, e i vari materiali in seguito sono divisi in plastica, residui vari d’inchiostro o toner, metalli e schiuma espansa.

Soltanto in seguito questi vengono lavorati, tornando a essere semplici materie prime utili per la fabbricazione di nuovi prodotti da poter rimettere in commercio.

Tutto ciò che non può essere riutilizzato invece viene smaltito, sempre però seguendo strettamente le normative vigenti, operando dunque in maniera ecologica.

E’ possibile dunque smaltire tali prodotti nocivi all’ambiente, restando negli argini prescritti dalla legge.

Purtroppo però nonostante sia ampio il numero di imprese di pulizia a Roma, Milano, Torino e in tutte le maggiori città italiane, sono ancora in tanti, troppi a liberarsi di rifiuti speciali e nocivi senza preoccuparsi delle conseguenze, e questa purtroppo è una sconfitta che appartiene a tutti, per fortuna si stanno amplificando i controlli delle forze dell’ordine, soprattutto per quanto riguarda le aziende che spesso dimenticano le buone maniere, alle quali vengono .